Hashtag, una inarrestabile ascesa?
Prima erano solo innocui cancelletti, ora si chiamano hashtag e, ben più agguerriti, sono riusciti ad invadere il mondo del web. L’hashtag, contraddistinto dal simbolo # posto davanti a una parola o a un concetto chiave, crea un’etichetta che facilita la ricerca on-line attraverso alcuni servizi web o su alcuni social network. L’hashtag aggrega, quindi, contenuti che trattano di uno stesso argomento. I singoli utenti possono produrre personali contenuti, categorizzandoli con uno o più hashtag. In questo modo i websurfer si vanno a inserire in un consistente flusso di notizie, rapportandosi agli altri che proprio in quel momento stanno parlando dello stesso specifico tema. Attraverso il simbolo del cancelletto vengono agevolate la produzione e la ricerca, anche a posteriori, di contenuti creati attorno a uno specifico argomento.
Twitter e oltre
Il successo degli hashtag è legato all’introduzione e alla diffusione di Twitter, che tuttora li usa per indicizzare i propri tweet. A partire dal 2010, per stimolare la discussione su alcuni temi di attualità, il social network ha anche introdotto in prima pagina un elenco di Trend Topic. Questi sono gli hashtag maggiormente utilizzati, i temi di cui parlano tutti on-line nelle ultime ore. Il web si muove rapidamente, altrettanto velocemente si spostano i centri di attenzione: i trend topic sono una buona cartina di tornasole per capire cosa sta accadendo in tempo reale sulla rete. Una agenzia di comunicazione può e deve monitorare questi flussi per strategicamente valutare se possibile e utile inserirsi con contenuti creati ad hoc per le proprie aziende-clienti.
E Facebook?
Da Twitter la presenza delle etichette per il web si è velocemente diffusa anche ad altri social network come Instagram e Google+. Diverso è il discorso portato avanti dal social network per eccellenza, Facebook. Mentre è attivo il collegamento ipertestuale sugli hashtag inseriti in tutti i post pubblici recenti che citano un tema, non altrettanto attiva è la ricognizione diretta delle parole chiave attraverso la barra di ricerca. Ciò limita sicuramente le potenzialità e i vantaggi che può avere un’azienda nell’usare gli hashtag sul social. Anzi, secondo un’indagine portata avanti da EdgeRank Checker, l’utilizzo sarebbe quasi controproducente. La viralità su Facebook dei post con hashtag sembra, infatti, essere inferiore a quelli che non li hanno. Questo perché, essendo spesso inseriti in campagne pubblicitarie, la percezione degli utenti risulta influenzata in modo negativo. Resta da scoprire se in futuro cambierà qualcosa e se anche Facebook spingerà per un utilizzo sempre più massiccio degli ormai onnipresenti cancelletti.