Piacere, ufficio stampa

Quando un PIACERE, UFFICIO STAMPAnuovo cliente contatta l’ufficio stampa per la prima volta in agenzia si crea subito grande attesa: le menti dei PR si mettono in moto, sfornano idee creative, pensano a eventi di lancio e si immaginano già un futuro roseo con il nuovo cliente che darà loro un sacco di soddisfazioni. Ma la firma del contratto, il più delle volte, si fa desiderare, smorzando gli animi dell’ufficio stampa, finché il cliente non si convince che i nostri PR sono quelli giusti e invia loro tutti i documenti per iniziare una nuova collaborazione: documenti che solitamente arrivano di domenica, durante le ferie, la vigilia di Natale, a Pasqua… raramente durante i normali giorni lavorativi, ma questo è il bello e si comincia una nuova avventura. L’ufficio stampa meticoloso si trasforma immediatamente in un divoratore di notizie sul web, ricerca tutto ciò che riguarda il suo cliente e quando ha memorizzato anche cosa mangia a colazione l’Amministratore Delegato fissa il primo meeting per conoscere l’azienda.

Il primo meeting

Vestito di tutto punto e con il pc carico, l’ufficio stampa si presenta puntuale all’appuntamento. La giornata non è certo delle più leggere: ad attenderlo lezioni su filosofia e storia aziendale e brief con i vari department manager. Arrivati a metà pomeriggio il cervello è carico di informazioni, per la maggior parte quasi incomprensibili ai nostri PR, e la vera parte dell’ufficio stampa non è ancora iniziata.

“Cosa vorreste comunicare?”

Quando si sente pronto per fare la prima domanda, l’ufficio stampa chiede “Cosa vorreste comunicare?”. L’azienda si lancia in un discorso arzigogolato e pieno di termini tecnici, ma il più delle volte senza una reale notizia: il nostro ufficio stampa si è segnato due miseri punti che potrebbero interessare i giornalisti e si rende conto che anche in questo caso si trova di fronte all’ennesima occasione per mettere alla prova la sua inesauribile creatività. Sarà dura… e il peggio deve ancora venire.

“Qual è il vostro media target?”

Presagendo già la risposta, l’ufficio stampa si fa coraggio e chiede “Quale pensate possa essere il vostro media target?”. Il suo fiuto non lo tradisce nemmeno questa volta e, come volevasi dimostrare, si sente rispondere il nome dei principali quotidiani e giornali finanziari, meglio se il primo articolo completamente dedicato e a tutta pagina fosse uscito già il giorno dopo. L’ufficio stampa esce dal meeting con le mani nei capelli, mille pensieri su come fare e da dove partire, esaurito come la batteria del suo pc, ma anche elettrizzato perché sa che dal giorno dopo sarebbe iniziato un altro entusiasmante percorso.