L’Ufficio Stampa Disruptive: come abbiamo fatto parlare dei nostri clienti nel 2019

Disruption: una delle parole più in voga degli ultimi anni, anche nel settore delle relazioni pubbliche, ma, si sa, quando le parole vanno di moda spesso perdono il loro significato reale per essere declinate in ogni modo possibile.

Nonostante l’uso sconsiderato della parola, in realtà essere disruptive non è certo concesso a tutti, anzi la vera disruption, per definizione, essendo qualcosa che sconvolge la normale struttura del quotidiano, è rara da trovare ed è ancora più raro trovare qualcuno che la riconosce come tale.

E quando parliamo della realtà lavorativa di tutti i giorni nella comunicazione, è ancora più difficile essere “fuori dagli schemi” – è molto più facile, piuttosto, cadere nel rassicurante detto: “ma abbiamo sempre fatto così!” e deliberatamente ignorare qualsiasi novità che non ci sia già in qualche modo familiare.

Tuttavia, in un ufficio stampa bisogna invece saper abbracciare il nuovo, perché solo ciò che è nuovo è “notiziabile”, cioè non solo è interessante per il giornalista, ma anche per il fruitore della notizia, lettore, telespettatore o follower che sia. E ogni tanto può capitare di dover trovare il “nuovo” anche quando la novità è proprio irreperibile.

È qui che anche in un lavoro come quello del PR entra in gioco la disruption, la capacità di pensare fuori dagli schemi, la creatività che ribalta la visione tradizionale a cui siamo tragicamente abituati e che difficilmente siamo in grado di scrollarci di dosso. I collegamenti e le idee che nella vita quotidiana sembrano stravaganti e balzani, improvvisamente assumono un senso quando siamo in grado di declinare questa capacità nella vita lavorativa e proporre in modo totalmente diverso qualcosa che a una prima occhiata sembrerebbe stantio e “già visto”.

E se per caso ti stai chiedendo che cosa facciamo noi per essere davvero “disruptive”, ti basta dare un’occhiata al nostro logo per capirlo: la gallina che ruggisce non è certo qualcosa di già visto o tradizionale! Anzi, sembra proprio che o lo si ami o lo si odi, non c’è via di mezzo: ecco, così dovrebbe farvi reagire anche la disruption – non può esserci via di mezzo. Inoltre, se il logo non ti basta, ecco alcuni dei nostri best results del 2019, dove, tra le altre cose, ti proponiamo la valutazione della casa della famiglia Addams per parlare di vendite di immobili on-line (non molto tradizionale, direi!), ma anche il cibo per parlare di musica, con una Gnam Session su Elle Gourmet, e ci siamo persino appellati alle Giornate Mondiali, come la giornata mondiale della Password, per parlare di servizi IT d’eccellenza e conquistare la copertina di Class, la rivista per eccellenza dei manager italiani.

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