L’ufficio stampa va a nozze: le partecipazioni!

Le partecipazioni: che duro lavoro!

Entrando in una qualunque cartoleria si trovano facilmente centinaia di modelli di inviti e partecipazioni, in cui basta sostituire i nomi, la data e pochi altri dettagli e il gioco è fatto: in pochi giorni e a una cifra tutto sommato irrisoria si avranno delle partecipazioni perfette e… uguali a quelle di altri mille sposi!

Potevano forse i nostri beniamini scegliere questa strada? Ovvio che no. Meglio improvvisarsi grafici e passare ore, serate e giornate intere davanti a complicatissimi programmi di disegno, con centinaia di font dai nomi impronunciabili e (diamolo) tutti uguali. Non il solito Times New Roman che si usa nell’ufficio stampa.

Dalla scelta del colore, alla grammatura della carta, fino al progetto finito, passando per innumerevoli prove di stampa e cambi di idee: tutto sembra fatto apposta per testare i nervi dei nostri futuri sposi.
E quanto il file grafico è finalmente pronto… No, non si può ancora esultare perché le 100 partecipazioni vanno imbustate, infiocchettate, nominate, senza che si pieghino, si rovinino o riportino i minimi segni di manomissione. Solo allora si potrà spuntare anche questa voce dal lungo elenco dei to do.

Preparare le partecipazioni è davvero un’impresa, ma la soddisfazione di vederle tutte pronte per essere distribuite non ha prezzo! E tra i primi a riceverle non potevano che essere i colleghi dell’ufficio stampa.