Vita di un PR: il maratoneta della comunicazione
La vita di un PR il più delle volte è piacevole, a contatto con persone di buona cultura e in luoghi esclusivi.
Tra un comunicato stampa e una chiacchierata con un giornalista, le giornate scorrono frenetiche, ma senza particolari difficoltà da superare.
Ma all’improvviso… quando tutto sembra sotto controllo e organizzato, ci si trova nel mezzo della tempesta, un vero e proprio “giorno di ordinaria follia”: due presentazioni alla stampa e un annuncio importate da diffondere.
E casualmente tutto lo staff dell’agenzia, tranne un PR, è impegnato fuori sede.
Come un corridore ai blocchi di partenza, quel PR sa che a fine giornata sarà sudato, spettinato e affannato, ma mette in campo tutte le sue competenze ed energie per arrivare a sera avendo fatto fronte con professionalità a tutti gli impegni e gli imprevisti che lo attendono.
Ore 8:00 – sale in treno per dirigersi alla prima location. Deve lavorare, il tempo è tiranno e bisogna finalizzare la cartella stampa. Ma ecco il primo ostacolo della giornata. Il router non si connette alla rete. In un mondo digitalizzato, essere senza rete è come essere senza acqua nel deserto. Non dice niente, ma nella sua espressione i vicini di vagone leggono una serie infinita di “Biiiiiiiip, biiiiiiiip, biiiiiiiiiiiip,..”. Smanetta, spegne e riaccende, nulla da fare….un’ora è passata e il treno è arrivato a destinazione.
Ore 9:00 – è finalmente giunto sul luogo dove si terrà il primo evento. Cerca con affanno un luogo dove allestire il suo ufficio temporaneo. La giù in fondo, in un locale adibito a magazzino, trova il modo di piazzare il computer e cerca nuovamente di terminare la cartella stampa. I giornalisti stanno arrivando….anzi no…sono già arrivati. Mille sorrisi, strette di mano e frasi di cortesia, ma nella testa un “biiiiipppppppppp” interminabile. Da qui in avanti è una corsa continua dentro e fuori dal ripostiglio….si….perchè nel frattempo, è giunta l’ora di scrivere e diffondere un comunicato stampa molto importante. Ma poteva essere tutto qui? Certo che no….ha altri due uffici stampa alle costole che chiedono del materiale con urgenza.
Stringe mani, sorride, chiacchiera, spedisce mail, aggiorna i social….e ad un certo punto, la quiete dopo la tempesta….l’evento è terminato con grandissima soddisfazione dei giornalisti e del cliente, il comunicato stampa è stato diffuso, i social sono aggiornati….ma il PR non si può rilassare
Ore 14:30 – deve correre alla location del secondo evento della giornata.
Una Milano torrida lo attende, ma impavido inforca la bicicletta e sfida l’afa. Un solo miglio, ma percorso come un condannato a morte. E finalmente, all’orizzonte compare….l’aria condizionata. Si perché è questo a cui mira…..Fuori dalla location si ricompone velocemente ed entra cercando di apparire tranquillo e fresco, come se avesse appena terminato un trattamento rigenerante. Ma nella sua testa sempre il solito “biiiiiiiiiippppppppppp” interminabile.
Ore 16:00 – arriva il cliente. Il PR si prodiga in convenevoli, gli mostra il lavoro svolto e decanta la lista degli ospiti attesi…si appunto….attesi….ma si faranno veramente vedere? Questo è il peggior incubo di tutti coloro che lavorano negli uffici stampa.
Ore 18:00 – gli ospiti arrivano, la presentazione si svolge senza problemi, il catering è pronto a sfamare i presenti…
Ore 20:00 – la giornata è terminata. Come previsto il PR è sudato, spettinato e affannato, ma fiero di aver portato a termine con successo altri due progetti importanti.